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La poesia di Paolo Stefanini è riflessione sul senso della vita, pietra da scagliare, misterica carezza e sinfonia variopinta. Capace di far vibrare le corde più nascoste dell'anima. Armonioso connubio tra vis polemica e versi d'amore. Uso attento e ponderato della parola intesa come significato e significante. Fil rouge della silloge è la musicalità che a volte è pura melodia, altre volte è giocosità ritmica, fonica, verbale. Nella silloge il poeta affronta i grandi temi della Storia e gli episodi di vita quotidiana con uno stile elegante ed essenziale, capace di ammaliare il lettore senza rinunciare alla sincerità dell'evocazione poetica. Due le sezioni. La prima, "Il Buio", è un viaggio nelle asperità e nelle contraddizioni della nostra Storia in cui rievoca il dramma della Prima guerra mondiale, rende omaggio alla lotta partigiana, denuncia la perdita di valori e approda ai giorni nostri, soffermandosi sulle ingiustizie della società e schierandosi dalla parte dei più umili e degli indifesi. La seconda, "La Farfalla", apre all'intimismo, in una dimensione temporale sospesa, che perde il dato concreto e lo trasfigura nella dimensione lirica e a-temporale. La poesia ripiega su se stessa, predilige un tono più pacato e riflessivo, rimanda alla fugacità del tempo, alla precarietà delle cose e dei sentimenti terreni.